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giovedì 2 agosto 2012

2 agosto - UFA e i paracadutisti (536 km)



Oggi tappa breve, solo 536 km (!).
Siamo arrivati alla città di Ufa, l'ultima città russa dove pernotteremo prima di passare al Kazakistan.
Entrati in città stavamo già pregustando la gioia di poterci godere qualche ora di relax essendo arrivati molto presto.
Entrati in albergo è arrivata la doccia fredda, anzi, la doppia doccia fredda: il fuso orario a cui facevamo riferimento era sbagliato ed erano le 20.00, non le 18... Praticamente niente relax solo il tempo di una doccia e la cena prima delle nanne. E qui, appunto, la seconda doccia fredda, visto che in questo albergo non c'è l'acqua calda...
Non abbiamo ancora scoperto se sia dovuto ad un guasto o altro, ma poco conta, è stata davvero dura mettersi sotto quel getto d'acqua ghiacciata.
La città di Ufa non l'abbiamo girata molto, tranne Villiam e la Patrizia che sono riusciti a toccare la parte più vecchia dove si trovano le tradizionali case tatare con le finestrelle tutte colorate.

Non siamo riusciti a fare altro perchè siamo stati risucchiati da una strana festa fatta per salutare le giovani reclute della scuola di paracadutismo, che l'indomani avrebbero fatto il loro primo lancio.
Purtroppo però alle 22 la maggior parte delle persone iniziavano ad essere piuttosto alticci e l'aria si è fatta pesante. Così siamo tornati in albergo.

Prima di arrivare a Ufa siamo rimasti immersi dai meravigliosi colori aurei della campagna russa.





martedì 31 luglio 2012

30 luglio 2012 _ Finalmente a Mosca

Siamo finalmente arrivati a Mosca.
L'impresa è stata molto più impegnativa di quanto ci aspettassimo: la dogana dalla Latvia alla Russia ci ha rotto davvero le ossa.

Si, perchè arrivati in perfetto orario al confine, erano circa le 16.00, dopo una marcia sostenuta attraverso la Lettonia e Latvia, siamo riusciti a superare i controlli soltanto alle 4 di mattina!
Il tutto perchè in dogana nessuno parlava inglese, o meglio, soltanto una adorabile impiegata che solo dopo molte ore, si è scoperto avesse le competenze linguistiche necessarie a sbrogliare la matassa. Così, grazie a questo raro talento in quella dogana, l'adorabile donna ci ha ridato la libertà.

A quel punto ci siamo divisi: Villiam e Patty decidono di sfruttare la comodità del loro mezzo e si fermano a riposare, Giuliano, Paolo, Silvio ed io decidiamo di partire direttamente verso Mosca.

Dopo grosso modo otto ore siamo arrivati nella capitale russa. Due note interessanti legate al fatto che viaggiavamo senza satellitare (che ha avuto sino a quel momento solo la vettura di Villiam e Patty):
il primo è che per orientarci abbiamo tenuto come punto fermo il sole. La M9, la strada che abbiamo battuto, è dritta come un fuso e punta ad est in direzione Mosca.
L'altra annotazione interessante, è che nonostante la sua mastodontica topografia, siamo arrivati all'hotel senza navigatore grazie all'incredibile senso dell'orientamento di Giuliano che ci ha portato a destinazione senza sbagliare una via. Giuliano, qualche mese fa, è stato a Mosca per lavoro due giorni. In questo breve lasso di tempo ha memorizzato le strade intorno all'albergo!

Purtroppo il ritardo in dogana ci ha portato a perdere la facilità di comunicazione con l'Italia e non abbiamo notizie di Gigi, se è riuscito a risolvere i problemi col camion: domani dovrebbe mettersi in viaggio per raggiungerci.

In serata abbiamo portato presso il salone moscovita della Great Wall il nostro Steed per un po' di coccole.

Domani alle 8.40, lo staff della Great Wall Russia ci accompagneranno per tour della città e poi per un incontro conviviale con il presidente dalla loro società.

Domani sarà una grande giornata.