sabato 11 agosto 2012

7 agosto - l'arrivo nella terra del dragone

lunedì 6 agosto 2012

6 agosto - Balqash/Almaty

Oggi doveva essere una tappa relativamente pesante, per una distanza tutto sommato ragionevole (650km).
Si è rivelata invece una delle tratte più impegnative del viaggio. Per almeno 400km la strada si è rivelata una pletora di buche, implacabili e spietate ci hanno fatto rimbalzare sui sedili dello Steed senza sosta, tanto da rendere impossibile anche soltanto dormire.
La steppa kazaca, per quanto possa risultare affascinante, dopo quasi 2000 km diventa spietatamente noiosa. Il sole di oggi poi, con i suoi continui riverberi, ci schiacciava sull'asfalto senza pietà.
Villiam e Patty, appassionati di deserto come sono, erano intenzionati ad avventurarsi in una tratta fuori strada, ma quello che era segnato come deserto, in realtà era la brulla steppa, un fondo non certo stimolante per degli estimatori delle sabbie sahariane. Così hanno rinunciato e si sono adattati all'asfalto deformato che porta in capitale.

Almaty è la prima vera città asiatica che abbiamo incontrato sulla nostra strada, ne porta tutti i segni, dal sovrappopolamento alle caotiche insegne al neon.

Ma quello che caratterizza più di tutto questa città è il fatto di essere pedemontana: a sud è inerpicata sulle prime pendenze della catena montuosa del Tien Shan. Le sue vette, che con il monte Khan Tengri superano i 7000mt, sono stata una novità inaspettata per il team in generale ma per il Gnaro in particolare, che ha percorso gli ultimi 100km con lo stesso spirito con cui i salmoni risalgono i fiumi: un ritorno alle origini, la montagna.





5 agosto - Lago Balqaš

Ieri era domenica, quindi, come da tradizione per noi bresciani, siamo andati al lago!
Battute a parte, quella di ieri è stata una  giornata di relativo relax: abbiamo percorso una tratta di 550 km per fermarci in un paesino sulle rive del Lago Balqaš.
A dir la verità più che un lago sembra un vero e proprio mare, o per dirlo con le parole di Lina "is like an ocean".
Lina è una ragazza Kazaka che vive dall'età di 7 anni nel Queens (NY). Adesso ne ha 28, lavora nel ramo delle assicurazioni sanitarie, e quando può torna in Kazakistan a trovare la famiglia.
Da 10 giorni è in villeggiatura sul lago. Quando ci ha visto si è stupita di vedere dei turisti nella sua terra d'origine e più volte ci a chiesto il perchè di questa scelta. Da li è nata una piacevole serata nella quale abbiamo presentato il progetto. A quel punto è diventata una simpatizzante e si è messa di buona lena ad aiutarci con le traduzioni in inglese e russo per il sito.
L'impressione che ho avuto è che avesse bisogno di novità: spostarsi da una metropoli come NewYork alla steppa è un bel salto, in Kasakista c'è una densità demografica di 6 abitanti per kmq, a NewYork è di 6 abitanti ogni venti centimetri, più o meno.
Lina è solo una delle tante persone entusiaste che si sono avvicinate a noi per aiutarci e per divertirsi con noi, almeno per un piccolo pezzo, in questa pazza avventura.



Un altro personaggio è Erik, un tizio che sembra un italiano in vacanza a Rimini che proprio ieri sera ci ha inviato la fotografia che pubblichiamo.


Tanti incontri però non possono far passare inosservata l'incuria con cui viene tenuta questa terra. 
Ogni dove si trova immondizia, dietro gli improbabili stabilimenti balneari di questo lago, a non più di 50mt è stata scavata una fossa con una ruspa, una fossa enorme, nella quale viene buttata immondizia e poi bruciata. 
Cammini per un chilometro nella steppa e trovi ciabatte, lattina, sedie.
Il Kazakistan dà l'impressione di essere sospeso non tanto tra Europa e Asia ma proprio tra terzo mondo e società agiate. 

sabato 4 agosto 2012

3/4 agosto - Due giorni indimenticabili



Sono stati due giorni indimenticabili, ricchi di sorprese ed emozioni.
Prima di tutto siamo arrivati alla fine della nostra permanenza in Russia, partendo dalla città di Ufa fino al confine con il Kazakistan all'altezza della città di Chelyabinsk,
abbiamo passato distese di grano che sembravano non finire mai, con delle dolci collinette che tutto un tratto si sono trasformate in un ambiente montano.

Durante il percorso siamo stati fermati ben volte dalla polizia ma Paolo è stato bravo e non si è fatto fregare soldi con i loro spregevoli ricatti.
La vera difficoltà del viaggio è quella legata ai cantieri che caratterizzano per intero tutta la Russia. Qui non è come in Italia dove rifanno pezzo per pezzo la strada. Qui no, creano un cantiere lungo tanto quanto la strada e la bloccano per intero il tempo che serve. Figuratevi le code.


A metà pomeriggio siamo arrivati al confine e siamo entrati in Kazakistan senza nessun problema. la cosa strepitosa è che appena usciti dai cancelli doganali siamo stati travolti da un tramonto mozza fiato proprio mentre iniziava a piovere. La luce era meravigliosa e ne abbiamo approfittato per fare uno shooting, forse uno dei più belli fino ad adesso.

A quel punto è partita un'avventura del tutto inaspettata: il Kazakistan è un enorme tavolo da bigliardo, completamente piatto con piccoli centri abitati sparsi. Non vi dico trovare un albergo per la notte: abbiamo girato per almeno un centinaio di chilometri fino a che abbiamo trovato un adorabile ristorante/merceria/affittacamere il Gnaro, Giuliano, Paolo ed io siamo riusciti a metterci a trovare riparo, Patti e Villiam invece hanno approfittato del loro Toyota e hanno dormito fuori.
Lo standar delle camere era proporzionato al costo (5$), però è stato forse il posto più carino in cui ci siamo fermati.

La serata è passata sempre nel localino, dove abbiamo riso e scherzato con i gestori, star della sera il Gnaro, che con le sue ineguagliabili doti comunicative è riuscito a far sciogliere la rigidità delle cuoche: queste non parlavano una parola di inglese, quindi per far capire loro che voleva della cane di manzo si è messo a muggire. L'intero ristorante è esploso in una fragorosa risata.

Il giorno dopo siamo partiti per battere 850 km e raggiungere Astana. Macinare Km qui è facile perchè le strade sono belle, dritte e non c'è nessuno, niente traffico. Certo, bisogna fare i conti col fatto che i distributori di benzina sono uno ogni 100km, e spesso hanno terminato il carburante.

Comunque, durante il viaggio, ne abbiamo viste parecchie: un cavallo ci ha attraversato la strada, abbiamo trovato un matrimonio al quale ci siamo aggregati per una mezz'oretta, siamo stati taglieggiati anche qui dalla polizia, abbiamo trovato una location straordinaria, un parco giochi fatto con pezzi di recupero in mezzo ad una distesa desolata.

Tra l'altro, sosta forzata per togliere il portapacchi. Purtroppo, e non abbiamo capito il perchè, con la sollecitazione del fondo disconnesso, aveva preso troppo "gioco" e scorreva avanti e in dietro sul tetto. Per evitare di ammazzare qualcuno qualora si sganciasse durante la marcia, abbiamo deciso di rinunciare alla comodità che comportava.

Insomma, due giornate belle toste ma vissute alla grande.

giovedì 2 agosto 2012

2 agosto - UFA e i paracadutisti (536 km)



Oggi tappa breve, solo 536 km (!).
Siamo arrivati alla città di Ufa, l'ultima città russa dove pernotteremo prima di passare al Kazakistan.
Entrati in città stavamo già pregustando la gioia di poterci godere qualche ora di relax essendo arrivati molto presto.
Entrati in albergo è arrivata la doccia fredda, anzi, la doppia doccia fredda: il fuso orario a cui facevamo riferimento era sbagliato ed erano le 20.00, non le 18... Praticamente niente relax solo il tempo di una doccia e la cena prima delle nanne. E qui, appunto, la seconda doccia fredda, visto che in questo albergo non c'è l'acqua calda...
Non abbiamo ancora scoperto se sia dovuto ad un guasto o altro, ma poco conta, è stata davvero dura mettersi sotto quel getto d'acqua ghiacciata.
La città di Ufa non l'abbiamo girata molto, tranne Villiam e la Patrizia che sono riusciti a toccare la parte più vecchia dove si trovano le tradizionali case tatare con le finestrelle tutte colorate.

Non siamo riusciti a fare altro perchè siamo stati risucchiati da una strana festa fatta per salutare le giovani reclute della scuola di paracadutismo, che l'indomani avrebbero fatto il loro primo lancio.
Purtroppo però alle 22 la maggior parte delle persone iniziavano ad essere piuttosto alticci e l'aria si è fatta pesante. Così siamo tornati in albergo.

Prima di arrivare a Ufa siamo rimasti immersi dai meravigliosi colori aurei della campagna russa.





Kazan!

Quest'oggi è stata una giornata particolare, non ostante le previsioni lasciassero pensare che sarebbe stata una giornata destinata solo alla battitura di Km.

E invece no! qui in Russia non si può! 

In una sola giornata siamo stati oggetto delle dubbie attenzioni della polizia: ci ha "scucito" prima 60$ (la richiesta originale fatta a Villiam era di 500$!); a Paolo è andata meglio, solo 50$ (ovviamente tutti senza ricevuta...)

Alle 10 circa siamo arrivati ad attraversale il Volga, fiume enorme, e siamo arrivati alla splendida Kazan, cittadella universitaria dalle mille sfumature.

Domani, per poterla fotografare e filmare prima della partenza, ci alziamo appena all'alba. 

Sarà fantastico.

PS: domani, appena posso, pubblico le foto.


martedì 31 luglio 2012

Live in Moskov!


Oggi il nostro Steed se n'è stato al centro bevesse Great Wall: l'abbiamo portato a fare un bel check up ed è risultato tutto ok, come ci si aspettava dovesse essere.



Questo ci ha consentito di avere una giornata di stop per conoscere una città meravigliosa come Mosca, ma prima ancora la gentilezza e la simpatica dello staff Great Wall Russia, che ci è stato al nostro fianco per l'intera giornata.

Per non sbagliare scrivendo i nomi nel modo sbagliato e per evitare di dimenticare qualcuno meglio se non ne scrivo nessuno, tanto li vedete tutti nel video di oggi.

Grazie di cuore a tutti per la bella giornata.

Alla prossima, magari in Italia al nostro ritorno!